Intervento (corso) votato al
fallimento dello psicologo
Il nuovo
gruppo non
è previsto qui
visto che docile deriva da docere ‘insegnare’ e
si può insegnare solo se l’altro apprende volentieri.
Il capo del personale di un’azienda telefonica si rivolge allo psicologo perché realizzi un
piano di formazione. Andrebbe rivolto ad un centinaio di persone, centralinisti addetti alle
chiamate intercontinentali: un lavoro senza interdipendenza reciproca, svolto da persone che
provengono dalle esperienze più diverse. Un’attività che, nella sua modalità individualistica, ha
consentito agli addetti di creare, tra loro e coi colleghi di mezzo mondo, una socialità del tutto
scissa dagli obiettivi del lavoro, fondata su una valorizzazione delle idiosincrasie personali. I
centralini intercontinentali vengono aboliti e queste stesse persone debbono ora essere
riutilizzate entro una softer house, come programmatori, nell’ambito di un’attività
standardizzata e integrata con il lavoro di altri, controllata da tecnici operanti nel ciclo di vita
più alto del software. La domanda del responsabile del personale è che queste persone siano
rese più docili, meno conflittuali, meno impaurenti i futuri capi intermedi.
R. Carli e R. M. Paniccia, Analisi della domanda, Il mulino, 2003, pag. 204
Emozione di origine esterna
Docilità è la disposizione a lasciarsi guidare-correggere da qualcuno di cui s’accetti volentieri e
prima di interagire con X
Emozione di origine interna
Emozione di apparente
origine esterna ma in realtà
di origine interna perché
prodotta su richiesta interna
Bilancio emozionale in
una relazione di scambio
Assetto iniziale
arbitrariamente positivo
Assetto finale
giustificatamen-
te positivo
Bilancio emozionale in
una relazione possessiva
Assetto iniziale
arbitrariamente negativo
Assetto finale
giustificatamente
negativo
“Profezia che si autoavvera”
In un rapporto di scambio la docilità c’è sempre
In un rapporto possessivo la docilità non c’è mai
…la docilità dura ben poco se il rapporto non è di scambio
(quando manca il rapporto è momentaneamente
possessivo)
(quando c’è il rapporto è momentaneamente di scam-
bio, ma solo per farlo sembrare quello che non è)
e per averlo anche al proprio
Nasconde la
natura possessiva
Da pag. 206: «Che cosa fare, allora, di fronte
alla domanda di pretesa?»
Regola del segno iniziale
«Evitare una rispo-
sta collusiva con la pretesa»
Colludere (dal lat. colludere ‘giocare insieme’) è mettersi segretamente d’accordo con qualcu-
no a danno di terzi.
Risultati
fallimentari
futuri del
nuovo
gruppo
L’atteggiamento possessivo
da potere a chi non ce l’ha
(qui all’ultimo dell’azienda, il
dipendente, nei confronti del
primo, il direttore generale).
Per questo una religione espres-
sione di un popolo in schiavitù
come quella ebraica lo mette a
fondamento della sua morale.
Perché allora il capo del perso-
nale non chiede ma pretende,
preparandosi a fare il capo autoritario
di un gruppo di lavoro possessivo?
1) Vuol dare più potere ai dipendenti?
2) O vuol acquistare potere su chi ha
più potere di lui in azienda…
e su chi
ha più potere di lui in famiglia (dove la
dirigenza morale è femminile…
se il
marito non se la prende con la forza
facendo il marito autoritario)?
È più probabile
la seconda (e
dunque sarà la
nostra ipotesi di
lavoro)
Ai dirigenti conviene molto più
lo scambio che la possessività
perché raggiungere gli obiettivi è
lo scopo per cui sono (ben) pagati.
Essere docili è una scelta, ma…
Dirigente che apprezza il dipendente…
e più fa meno lo apprezza!
e più fa più lo apprezza.
che ha “potere incompetente”
Dirigente che disprezza il dipendente…
(potere che deriva dalla bravura)
(potere costrittorio dato dal ruolo)
Dipendente fa per ottenere soddisfazioni
Dipendente fa per evitare dispiaceri
È bene far male, essere sleale e traditore
fa molto per aumentare le soddisfazioni
sue e altrui
che ha “potere competente”
fa poco per creare dispiaceri ai capi